Gli Atti del Convegno Gebetsliga sulla Grande Guerra riuniti in una pubblicazione

Piacenza 21 maggio 2016,

P1210020-2Nel maggio 2014 la delegazione di Piacenza di GEBETSLIGA (Pia Unione di Preghiera Imperatore Carlo per la pace tra i popoli, Associazione Pubblica di fedeli, riconosciuta dalla Chiesa, con sede a Vienna), è stata, prima tra le celebrazioni piacentine, ad approfondire il tema della Grande guerra con un convegno dedicato a una rilettura convenientemente revisionista degli eventi. Molto opportunamente sono stati ora pubblicati gli Atti da Parallelo45 Edizioni PC, collana ElladeEllade libri,nel volume “L’utile ideologico dell’inutile strage”, pagg 190, a cura di Maurizio Dossena e Ivo Musajo Somma, presentato nell’Auditorium della Fondazione dal prof. Mario Conetti,membro del Collegio dei Docenti del Dottorato di Ricerca in Storia e dottrina delle istituzioni all’Università degli Studi dell’Insubria. Una storia, questa delineata nel libro – ha affermato il professore- che dice chiaramente come sono andate le cosecon un equilibrio appropriato alla comprensione degli eventi, utile alle due nazioni; nelle pagine emerge tra l’altro come il crollo dell’impero Austro-Ungarico fu dovuto alla Grande guerra e alla caparbia azione dei nemici esterni e interni; questo sostituisce in toto la precedente vulgata secondo la quale l’Impero stava già implodendo, che è cosa non vera. La narrazione procede per piste rese scientificamente e con una scrittura molto gradevole. L’azione dell’Imperatore Carlo non era soltanto mirata a far finire l’inutile strage, ma mirava a rivitalizzare la vecchia macchina istituzionale dell’Impero, progetto vanificato dalla sconfitta militare. Le narrazioni antiaustriache e già diffuse prima della guerra, hanno distrutto la grandezza dell’Austria e il feeling tra il potere politico e il popolo, il che ha contribuito, a distanza di un secolo, a un’Europa finanziaria priva di qualsiasi senso di appartenenza.

In famiglia – ha rivelato S.A.I.R. Arciduca Martino d’Austria Este, nipote dell’Imperatore Carlo d’Asburgo -c’era una parteitaliana e una antitaliana (da un lato, l’Imperatrice Zita sua nonna, era una Borbone-Parma, e dall’altro, l’altro suo nonno era il Duca d’Aosta N.d.r.)  ma regnava l’armonia, la guerra di allora ha portato ad unaEuropa che non è quella che sognava il nonno ma è comunque una Europa che esiste e quindi sta a noi migliorala. Tanta gente dice che abbiano politici corrotti, ma con il nostro esempio possiamo ripartire; sono un grande ammiratore del nonno che per qualsiasi decisone politica o famigliare si basava sulla fede. Un modello al quale anche se sono passate due generazioni, dobbiamo avere ad esempio. L’Europa sta andando male perché è unita solo da basi economiche, occorre invece  avere una visione europea basata su valori cristiani, non solo cattolici ma umani.

Tra le conseguenze della Grande Guerra – ha rilevato il conte Carlo Emanuele Manfredi Presidente Deputazione Storia Patria Piacenza –  la più macroscopica fu la scomparsa di quattro imperi: l’austriaco, il russo, il tedesco ed anche il turco, che vennero sostituiti da una pluralità di stati nazionali. Il venir meno di queste compagini statuali, che da parecchi secoli garantivano l’equilibrio europeo, fu una vera catastrofe.  Questa guerra non provocò solo una “inutile strage” ma fu la maggiore tragedia che colpi l’Europa in epoca moderna e contemporanea, paragonabile alle guerre di religione del secolo XVI.  Il nazionalismo e le  perverse ideologie che risalivano alla rivoluzione francese, l’opera deleteria, della massoneria, l’anticlericalismo e l’ateismo positivistico operarono efficacemente per corrompere le menti ed accecare i governanti ed anche gli stessi sovrani. Uno dei pochi che vide chiaro fu proprio il beato imperatore Carlo, che tentò in ogni modo di opporsi al vortice che stava maciullando la vera Europa. Tesi questa, condivisa e rafforzatadagli interventi dimons. Arnaldo Morandi, Delegato nazionale della Gebetsliga e Vice Postulatore nella causa di canonizzazione dell’Imperatore Carlo d’Asburgo che ha anche sottolineato il lavoro svolto, con impegno e fede, dalla Gebetsliga di Piacenza, dal prof. Agostino Sanfratello e nelle conclusioni tratte dal prof. Maurizio Dossena, Delegato della Gebetsliga Piacenza che  ha evidenziato il taglio particolare del convegno storico di riferimento, con l’importanza di una equilibrata rilettura inevitabilmente revisionista, come richiede una visione storica veramente conscia del fatto che “la Verità è l’unica carità concessa alla Storia” e come si rende sempre più necessario per la cultura accademica, per la ricerca, per la scuola, per il grande pubblico.Presenti al convegno piacentino, fra gli altri, i Delegati Gebetsliga di Varese e di Vigevano, una rappresentanza del Comitato Storico per Carzano (TN), composta dalla Presidente Piera Degan, dal Sindaco  Cesare Castelpietra e da un esponente dell’Associazione degli Alpini; la Presidente dell’”Associazione dei Convegni di Maria Cristina di Savoia”  Sig.ra Rossella Beoni Bigli; l’Avv. Corrado Sforza Fogliani, il Sig. Bartolamedi del Circolo “L’Alternativa” di S. Giorgio P.no; diversi soci della Gebetsliga piacentina.

P1210003-2I CAPITOLI DEL LIBRO

Maurizio Dossena: Introduzione ai lavori- mons. Arnaldo Morandi, Messaggio di saluto – S.A.I.R. Arciduca Martino d’Austria-Este, Messaggio di saluto- Conte Carlo Emanuele Manfredi, Parole augurali- Ivo Musajo Somma Tra Vienna e Roma. L’intervento italiano nel conflitto e la situazione della monarchia danubiana alla vigilia della Grande Guerra- Massimo de Leonardis, Francesco Ferdinando: una linea di successione, un possibile futuro, un casus belli – Luigi Mezzadri Il sogno di pace di Benedetto XV – Roberto Coaloa Carlo d’Asburgo, l’ultimo imperatore, e la parola d’ordine della pace. Inaudita nella Grande Guerra? Verità o menzogna? – Don Romano Pozzi, Un appello e una missione – Il Beato Carlo d’Asburgo e il suo tempo: elementi di bibliografia – Maurizio Dossena, Le tragiche scelte fra ordine e disordine all’avvio del XX secolo – Foto d’epoca e del convegno.

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