LA RINASCITA DELLA LITURGIA TRADIZIONALE DOPO IL MOTU PROPRIO “SUMMORUM PONTIFICUM”

Il Nuovo GiornaleNe hanno parlato Marco Sgroi e Ivo Musajo Somma per la Gebetsliga

Ha avuto luogo nei giorni scorsi un evento di cultura ecclesiale organizzato dalla Delegazione piacentina della, sul tema “LA RINASCITA DELLA LITURGIA TRADIZIONALE DOPO IL MOTU PROPRIO ‘SUMMORUM PONTIFICUM’ “, un argomento coerente con la particolare sensibilità alla liturgia quale contesto fondamentale della dimensione ecclesiale e del percorso sacramentale di salvezza, nella piena attenzione alla continuità del Magistero della Chiesa Cattolica, per un’associazione sostanzialmente impegnata sul piano delle cose della spiritualità e della vita di Fede: la questione liturgica, cioè, a quasi cinquant’ anni dalla riforma di Paolo VI, e un’osservazione, critica quanto basta e preoccupata quanto occorre, della situazione al riguardo,  che orienta, decisamente, coerentemente e concretamente, verso l’autorevole diagnosi ratzingeriana sulla crisi ecclesiale e sul crollo della liturgia.

Ampio ed esauriente il report realizzato dall’Avv.Marco Sgroi, coordinatore del “Coordinamento Nazionale Summorum Pontificum” e componente la Delegazione Piacentina della Gebetsliga, il quale ha tracciato una cronistoria assai fondata e documentata sia dal punto qualitativo che quantitativo e percentuale di quanto sta avvenendo al riguardo, a cominciare dalle conseguenze immediate di quella filosofia negativa del Concilio che ha interessato pure la componente liturgica, con un’immediata deriva – di cui non  si stenta a comprendere l’esistenza, in considerazione di quella corrente ultraprogressista al Concilio, peraltro smentita dall’ermeneutica della continuità da parte di tutti i Papi del post-Concilio, ma ostinatamente complulsiva – che arrivò ben presto al tentativo di accreditare l’idea che, con la riforma liturgica e il nuovo Messale di Paolo VI, si dovesse definitivamente abrogare quello di Pio V/Giovanni XXIII, nonostante una commissione di porporati – fra cui i piacentini Oddi e Casaroli – avesse concluso il contrario.

Ci fu poi la fase dell’Indulto, e anche a Piacenza ciò portò a celebrazioni in rito tridentino autorizzate dal Vescovo. Fino al Motu Proprio “Summorum Pontificum” del 7 luglio 2007 di Benedetto XVI, che chiuse la questione ben sottolineando che il Messale tridentino doveva considerarsi mai abrogato e che, in via ordinaria, nelle celebrazioni si può motivatamente scegliere – con la sola verifica di talune condizioni essenziali – fra i due Messali. Una precisazione assai importante.

Dopo un’introduzione del Dott.Ivo Musajo Somma, addetto culturale della Gebetliga piacentina, riferita a taluni importanti pensieri tratti da ”Aus meinem Leben Erinnerungen” (Ricordi) dell’allora Card.Joseph Ratzinger,  l’Avv.Sgroi ha tracciato un’eloquente documentata rete della situazione italiana in tema di fruizione del citato Motu Proprio, con diverse indicazioni numeriche, statistiche e percentuali sulle celebrazioni fisse o episodiche, sulla diversa collocazione geografica (più al Nord e Centro esclusa Roma), sull’età prevalente dei fedeli interessati alla Messa tridentina (non è vero che sia una scelta di vecchi nostalgici, perchè prevalgono i giovani), sulla distinzione fra iniziative del clero e dei laici; persino sul maggior coinvolgimento di uomini rispetto alle donne. E poi le diverse e diversificate realtà ecclesiali che si dedicano, in forma piena o prevalente, alla coltivazione della liturgia tridentina.

Ne consegue comunque un quadro di costante trend in crescita di adesione a tale liturgia e in modo non episodico né dovuto certo solo a curiosità o a reazioni meramente emotive.

L’incontro, svoltosi presso il “Coworking Lounge” di via G.B. Scalabrini 49, è stato introdotto dal Delegato della Gebetsliga di Piacenza Prof.Maurizio Dossena, che ha parlato della liturgia utilizzando l’espressione “Cielo aperto” e sottolineando l’urgenza del senso del Mistero, stigmatizzando, di contro, la penosa diffusione di liturgie fai-da-te ove il Mistero e l’aspetto sacrificale vengono banalizzati in un diffuso banale stile di celebrazione intrattenimento.

Presenti diversi fra il pubblico, anche non della Gebetsliga. Presente l’Assistente Ecclesiastico della Gebetsliga PC Don Romano Pozzi, che ha significativamente ricordato anche la Schola Cantorum in Gregoriano da lui stesso a lungo guidata.

Hanno dato notizia preventiva dell’evento sia il Settimanale Diocesano “Il Nuovo Giornale” sia il Quotidiano “Libertà”.