TERZO GIORNO DEL TRIDUO DI PREGHIERA AL BEATO CARLO NELLA ATTUALE SITUAZIONE DI EPIDEMIA

MARTEDI’ 31 MARZO 2020

 – TERZO GIORNO –

Nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.  Amen.

Iniziamo la nostra preghiera invocando lo Spirito Santo

Emitte Spiritum tuum et creabuntur, et renovabis faciem terrae

MARIA REGINA DEGLI ANGELI DEI SANTI PREGA PER NOI

   O Maria, Madre di Dio,
conservami un cuore di fanciullo,
puro e limpido come acqua di sorgente.
Ottienimi un cuore semplice,
che non assapori la tristezza;
un cuore grande nel donarsi
e tenero nella compassione;
un cuore fedele e generoso
che non dimentichi nessun beneficio
e non serbi rancore per il male.
Forma in me un cuore dolce e umile,
un cuore grande ed indomabile
che nessuna ingratitudine possa chiudere
e nessuna indifferenza possa stancare;
un cuore tormentato dalla gloria di Gesù Cristo,
ferito dal Suo amore con una piaga
che non rimargini se non in Cielo.
Amen.

(P. Louis De Grandmaison)

Si può pregare una decina del Santo Rosario oppure il S. Rosario intero con i misteri Gaudiosi:

1) L’Annunciazione dell’Angelo a Maria Vergine
2) La Visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta
3) La Nascita di Gesù nella grotta di Betlemme
4) Gesù viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe
5) Il Ritrovamento di Gesù nel Tempio

Meditiamo con una testimonianza sul Beato Carlo  

Il Beato Carlo e la Beata Vergine Maria


Carlo manifestò durante tutta la sua vita terrena una fervente devozione a Maria Santissima che sicuramente gli fu instillata, potremmo dire, col latte materno, dalla sua pia e buona mamma Maria Giuseppina di Sassonia. Ancora una volta è bello notare alcuni segni nell’esistenza di Carlo che fanno percepire come il mantello protettivo di Maria gli facesse da scudo.                                                                                             

Non tralasciava mai di solennizzare le festività Mariane, non soltanto partecipando, per quanto possibile, alle manifestazioni pubbliche, bensì vivendole nell’intimità famigliare, facendosi catechista e istruendo i figlioli sulle verità di fede e col racconto di fatti e apparizioni della Vergine Maria; i piccoli – come informano le testimonianze rese anche dagli stessi – «erano rapiti e affascianti dalle parole di quell’eccezionale papà catechista».

Si nota un collegamento continuo, quasi una corona del rosario, che incredibilmente unisce i principali avvenimenti della sua vita, nei giorni di sabato che la tradizione cristiana vuole consacrato alla memoria liturgica di Santa Maria in sabato. Ricordiamo ancora a questo proposito le parole del figlio l’Arciduca Rodolfo: «Il 19 novembre (arrivo a Madera) era un sabato. Molti dei giorni più importanti nella vita dell’Imperatore caddero di sabato. La sua Cresima avvenne di sabato, divenne maggiorenne e si sposò un giorno di sabato e fu incoronato re apostolico d’Ungheria il sabato. Era anche un sabato quando il Re ritornò a casa in Ungheria durante il primo tentativo di restaurazione della monarchia, ed era sabato quando fallì il secondo tentativo di restaurazione (per la cupidigia e l’egoismo di chi antepose il proprio personale interesse alla buona causa che avrebbe dovuto servire, con terribili conseguenze per quella devota e amata nazione).

Era un fatale sabato quando la famiglia si spostò nella umida atmosfera della casa del Monte a Madeira e l’ultimo giorno di vita dell’Imperatore, il primo aprile 1922 – quando Dio chiamò il suo fedele servo – era sabato».
Con il rosario tra le mani e confidando in questo, con tutto il disprezzo possibile per le armi e la violenza, l’Imperatore Carlo combatté spiritualmente le battaglie della sua vita.

Abbiamo certa ed ampia testimonianza, dall’indagine per il processo di beatificazione, di come egli pregasse fedelmente il rosario quotidianamente e spesso più volte al giorno. I grani bianchi del rosario, a lui tanto caro e dal quale non si separava mai, dono dal Santo Papa Pio X, scivolavano tra le sue dita mentre pregava.

Anche se il lavoro governativo poteva esigere urgentemente la sua attenzione, comunque l’Imperatore trovava il tempo necessario per poter recitare un rosario.

Quale fedele figlio di Maria, egli onorava la sua santissima Madre attraverso l’imitazione: umiltà, sobrietà in tutto, mai parole inutili, critiche o cattiverie, un aperto sincero e mite tratto umano con tutti, erano alcune delle virtù che egli coltivava in sé stesso. Ricerca e adesione alla volontà di Dio, compagnia di Gesù eucarestia, devozione a Maria e amore per il Papa e la Chiesa, erano i princìpi fondamentali nella sua vita. Quale affettuoso monarca e padre egli permise al suo cuore, con pubblico atto di offerta della propria vita, di essere attraversato dalla spada del dolore, come il cuore della santissima Madre venne trafitto sotto la croce del Figlio: anche in questo volle imitare Maria.

Dopo la beatificazione, proclamata da San Giovanni Paolo II il 3 ottobre 2004, le venerate spoglie di Carlo che riposavano nella terra consacrata dell’umile cimitero dei pescatori di Madeira, vennero traslate nel santuario mariano di Nossa Senhora do Monte, dove riposa in pace in attesa del giorno della risurrezione della carne per la vita eterna.

Concludiamo con la recita della preghiera al B. Carlo in questo tempo di epidemia:

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Beato Carlo, hai accettato i difficili compiti e le sfide che Dio ti ha dato durante la tua vita,
hai sempre confidato in Nostro Signore Gesù Cristo attraverso la guida dello Spirito Santo
e in Maria, Madre di Dio e nostra, hai sempre trovato ispirazione, consolazione e speranza.
Vieni in nostro aiuto ora che siamo provati da questa calamità
che spaventa e flagella il mondo
e intercedi per noi.

Ti affidiamo le anime dei defunti perché siano nell’abbraccio misericordioso di Dio
e conforta tutti coloro che soffrono nel lutto e nel dolore.
Intercedi per la guarigione dei malati,
possano ritrovare forza e salute del corpo e dello spirito.

Tu che sei stato un vero Re cristiano
illumina i Capi delle nazioni nell’ emanare decisioni giuste e sagge
per il bene e la pace dell’umanità.

Chiedi forza e coraggio per i medici, gli infermieri,
quanti si prendono cura degli ammalati e gli scienziati;
siano guidati dalla saggezza, la conoscenza e la compassione del Divino Medico.

Dissipa le nostre paure, ansie e orgoglio,
affinché possiamo collaborare responsabilmente con tutti i popoli e le nazioni
per la salute, la pace e la fratellanza.
Rafforza con i tuoi esempi la nostra fede
e chiedi per noi coraggio per sperimentare e
testimoniare l’intervento curativo di Dio.

Fa che con la tua guida possiamo mettere la nostra vita nelle mani dell’Onnipotente
e fare la Sua Santa Volontà
fino a quando lo potremo lodare in eterno, come hai fatto tu,
per Cristo nostro Signore. Amen.

Pater, Ave, Gloria