Zita l’ultima Imperatrice d’Austria-Ungheria

Copertina-Zita-l-ultima-Imperatricedi Tamara Griesser Pecar – Brossura

 

Tamara Griesser-Pecar, nata a Lubiana, ha studiato a New York e a Vienna, dove si è laureata all’American International School. Nel 2004, papa Giovanni Paolo II ha insignito Tamara Griesser-Pecar dell’onorificenza “Croce pro Ecclesia et Pontifice”.

Zita d’Austria (1892-1989) è stata l’ultima imperatrice d’Europa e una delle più influenti personalità della storia novecentesca. Molto in lei ricorda la leggendaria figura dell’imperatrice Sissi, ma al contrario di Sissi, Zita non si è tenuta mai lontana dalle questioni politiche, affiancando sempre il marito, l’imperatore Carlo I (1887-1922). Ciò le procurò simpatie ma attirò anche delle critiche: gli ammiratori la consideravano la principessa della pace, i detrattori le imputavano il crollo della monarchia.
Chi è stata realmente quasta donna affascinante sulla quale i giudizi sono ben presto divenuti divergenti? Tamara Griesser-Pe?ar ricostruisce la verità storica sull’ultima imperatrice d’Austria-Ungheria attraverso le conversazioni dirette con Zita, i colloqui con altri esponenti della casa d’Asburgo, lo studio accurato dei documenti d’archivio. L’autrice descrive minuziosamente le aspirazioni della giovane coppia imperiale che nel 1916, alla morte dell’imperatore Francesco Giuseppe, era salita al trono dell’impero multietnico d’Austria- Ungheria, per il quale il massacro insensato della Prima guerra mondiale stava rapidamente preparando la fine. Naufragavano così i tentativi, perseguiti anche senza l’alleato tedesco, di raggiungere un accordo di pace, e si rimproverava all’imperatrice Zita il tradimento. Costretti all’esilio, alla caduta della monarchia nel 1918, Zita e Carlo restarono politicamente attivi, perfino pianificando un’azione rocambolesca per restaurare il potere reale in Ungheria.
Alla fine della Seconda guerra mondiale Zita, che mai era venuta meno al suo attaccamento all’Austria e alla legittimità della corona d’Asburgo, fu in prima linea nell’organizzare l’invio di aiuti al Paese che usciva dal conflitto. Quando nel 1982, dopo sessantaquattro anni, Zita entrò di nuovo in territorio austriaco, ricevette dalla popolazione un’accoglienza trionfale, tributata non soltanto alla donna battagliera, risoluta e politicamente acuta, ma anche all’ultima, grande rappresentante di un’epoca ormai passata, ma che rimane indissolubilmente legata alla storia e alla cultura dell’Europa intera.