Newsletter dicembre 2022

Unione di Preghiera Beato Carlo per la Pace e la Fratellanza tra i Popoli
Italia
Kaiser Karl Gebetsliga für den Völkerfrieden

NEWSLETTER DICEMBRE 2022 CENTENARIO DEL PIO TRANSITO
MESE DEDICATO ALL’IMMACOLATA CONCEZIONE E AL S. NATALE

Avvento
Per una semplice catechesi da non dare mai per scontata

L’Avvento è il tempo liturgico di preparazione al Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini. Contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi. Nel Rito Ambrosiano dura sei settimane
E’ il tempo liturgico che precede e prepara il Natale: nei riti cristiani segna l’inizio del nuovo anno liturgico. La parola Avvento deriva dal latino adventus e significa “venuta” anche se, nell’accezione più diffusa, viene indicato come “attesa”.

Qual è l’origine storica?
L’origine del tempo di Avvento è più tardiva, infatti viene individuata tra il IV e il VI secolo. La prima celebrazione del Natale a Roma è del 336, ed è proprio verso la fine del IV secolo che si riscontra in Gallia e in Spagna un periodo di preparazione alla festa del Natale. Per quanto la prima festa di Natale sia stata celebrata a Roma, qui si verifica un tempo di preparazione solo a partire dal VI secolo. Senz’altro non desta meraviglia il fatto che l’Avvento nasca con una configurazione simile alla quaresima, infatti la celebrazione del Natale fin dalle origini venne concepita come la celebrazione della risurrezione di Cristo nel giorno in cui si fa memoria della sua nascita. Nel 380 il concilio di Saragozza impose la partecipazione continua dei fedeli agli incontri comunitari compresi tra il 17 dicembre e il 6 gennaio. In seguito verranno dedicate sei settimane di preparazione alle celebrazioni natalizie. In questo periodo, come in quaresima, alcuni giorni vengono caratterizzati dal digiuno. Tale arco di tempo fu chiamato “quaresima di s. Martino”, poiché il digiuno iniziava l’11 novembre. Di ciò è testimone s. Gregorio di Tours, intorno al VI secolo.

Qual è il significato teologico?
La teologia dell’Avvento ruota attorno a due prospettive principali. Da una parte con il termine “adventus” (= venuta, arrivo) si è inteso indicare l’anniversario della prima venuta del Signore; d’altra parte designa la seconda venuta alla fine dei tempi. Il Tempo di Avvento ha quindi una doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene guidato all’attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi.

Quando comincia e come è scandito liturgicamente?
Il Tempo di Avvento comincia dai primi Vespri dell’ultima domenica di novembre e termina prima dei primi Vespri di Natale. E’ caratterizzato da un duplice itinerario – domenicale e feriale – scandito dalla proclamazione della parola di Dio.

-Le domeniche Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria: si riferiscono alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica), a Giovanni Battista (Il e III domenica); agli antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica). Le letture dell’Antico Testamento sono profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal libro di Isaia. Le letture dell’Apostolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche
di questo tempo.

-Le ferie Si ha una duplice serie di letture: una dall’inizio dell’Avvento fino al 16 dicembre, l’altra dal 17 al 24. Nella prima parte dell’Avvento si legge il libro di Isaia, secondo l’ordine del libro stesso, non esclusi i testi di maggior rilievo, che ricorrono anche in domenica. La scelta dei Vangeli di questi giorni è stata fatta in riferimento alla prima lettura. Dal giovedì della seconda settimana cominciano le letture del Vangelo su Giovanni Battista; la prima lettura è invece o continuazione del libro di Isaia, o un altro testo, scelto in riferimento al Vangelo. Nell’ultima settimana prima del Natale, si leggono brani del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di Luca (cap. 1) che propongono il racconto degli eventi che precedettero immediatamente la nascita del Signore. Per la prima lettura sono stati scelti, in riferimento al Vangelo, testi vari dell’Antico Testamento, tra cui alcune profezie messianiche di notevole importanza.

-Maria, la madre di Gesù e madre che Lui ha donato a noi, ci accompagna e ci insegna a vivere l’attesa di ogni incontro di Grazia come stile di vita del credente.


Preghiera all’Immacolata

Vergine Santa e Immacolata, a Te, che sei l’onore del nostro popolo e la custode premurosa della nostra città, ci rivolgiamo con confidenza e amore.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria!
Il peccato non è in Te.

Suscita in tutti noi un rinnovato desiderio di santità: nella nostra parola rifulga lo splendore della verità, nelle nostre opere risuoni il canto della carità, nel nostro corpo e nel nostro cuore abitino purezza e castità, nella nostra vita si renda presente tutta la bellezza del Vangelo.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria! La Parola di Dio in Te si è fatta carne.

Aiutaci a rimanere in ascolto attento della voce del Signore: il grido dei poveri non ci lasci mai indifferenti, la sofferenza dei malati e di chi è nel bisogno non ci trovi distratti, la solitudine degli anziani e la fragilità dei bambini ci commuovano, ogni vita umana sia da tutti noi sempre amata e venerata.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria! In Te è la gioia piena della vita beata con Dio.
Fa’ che non smarriamo il significato del nostro cammino terreno: la luce gentile della fede illumini i nostri giorni, la forza consolante della speranza orienti i nostri passi,
il calore contagioso dell’amore animi il nostro cuore, gli occhi di noi tutti rimangano ben fissi là, in Dio, dove è la vera gioia.

Tu sei la Tutta Bella, o Maria! Ascolta la nostra preghiera, esaudisci la nostra supplica: sia in noi la bellezza dell’amore misericordioso di Dio in Gesù, sia questa divina bellezza a salvare noi, la nostra città, il mondo intero.
Amen.

Papa Francesco


INTENZIONI DI PREGHIERA PER IL MESE DI DICEMBRE 2022

  • Per il Papa Francesco. PREGHIAMO
  • Per tutte le donne e le madri soprattutto quelle in attesa di un figlio. PREGHIAMO
  • Perché il Signore che viene porti la Pace sulla Terra. PREGHIAMO
  • Per tutti quanti si affidano alle nostre preghiere: ammalati, persone sole e in difficolta, famiglie e giovani in ricerca. PREGHIAMO
  • Per la canonizzazione del Beato Carlo. PREGHIAMO

Si raccomanda in tutte le riunioni dei gruppi di preghiera o personalmente di recitare l’orazione per la glorificazione del Beato Carlo e la preghiera alla Madonna


Preghiere per la Canonizzazione del Beato Carlo d’Austria


Dio Padre Onnipotente, attraverso il Beato Carlo hai dato alla tua Chiesa un esempio completo di vita cristiana. La sua vita e tutte le sue scelte e azioni, soprattutto in campo politico e famigliare, sono state sempre fondate sul Vangelo e sull’insegnamento della dottrina cristiana. Il suo amore per Gesù Eucarestia, cresciuto in tempi di grande incertezza, lo ha portato ad unirsi al sacrificio di Cristo attraverso l’offerta della propria vita, per la salvezza dei suoi popoli, nel costante e fiducioso abbandono alla Beata Vergine Maria. Il Beato Carlo interceda per tutti i bisognosi quando la malattia, lo scoraggiamento, lo sconforto, la solitudine, l’amarezza e le difficoltà della vita mettono a dura prova. Aiutaci, o Padre, a vedere e seguire il suo esempio. Per la sua intercessione ascolta le nostre suppliche ed accogli le nostre preghiere (enunciare la propria intenzione). Concedi i segni necessari affinché ne sia riconosciuta la santità, a gloria del Tuo nome e per il bene della Santa Chiesa. ( Pater, Ave, Gloria ) Amen.


PREGHIERA ALLA MADONNA DI FATIMA

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O Vergine Santa, Madre di Gesù e Madre nostra, che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza, io mi impegno ad accogliere questo tuo messaggio. Mi consacro oggi al tuo Cuore Immacolato, per appartenere così più perfettamente a Gesù. Aiutami a vivere fedelmente la mia consacrazione con una vita tutta spesa nell’amore di Dio e dei fratelli, sull’esempio della tua vita. In particolare Ti offro le preghiere, le azioni, i sacrifici della giornata, in riparazione dei peccati miei e degli altri, con l’impegno di compiere il mio dovere quotidiano secondo la volontà del Signore. Ti prometto di recitare ogni giorno il Santo Rosario, contemplando i misteri della vita di Gesù, intrecciati ai misteri della tua vita. Voglio vivere sempre da vero figlio tuo e cooperare perché tutti Ti conoscano e amino come Madre di Gesù, vero Dio e unico nostro Salvatore. Amen.


PREGHIERA A MARIA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI
TESTO DELLA PREGHIERA APPROVATA DALLA CONGREGAZIONE PER LA FEDE (2006)

SIGNORE GESÙ CRISTO, FIGLIO DEL PADRE, MANDA ORA IL TUO SPIRITO SULLA TERRA. FA ABITARE LO SPIRITO SANTO NEI CUORI DI TUTTI I POPOLI, AFFINCHÉ SIANO PRESERVATI DALLA CORRUZIONE, DALLE CALAMITÀ E DALLA GUERRA.
CHE LA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI, LA BEATA VERGINE MARIA, SIA LA NOSTRA AVVOCATA. AMEN.

Imprimatur: 6/01/2009

Solenne Pontificale in onore del Beato Carlo

Lo scorso 21 ottobre 2022, memoria liturgica del beato Carlo d’Asburgo, la Gebetsliga Roma e Lazio ha organizzato un Solenne Pontificale in Santa Maria dell’Anima, chiesa asburgica di Roma per eccellenza, inclusa nel Pontificio Istituto Teutonico e per questo anche sede degli incontri della Gebetsliga romana.
Questa celebrazione ha rivestito un carattere particolarmente solenne, in quanto ricadente nell’Anno Centenario della Nascita al Cielo del Beato Imperatore. Per questo, la Delegazione romana è stata onorata del patrocinio della Delegazione per l’Italia, sugellato dalla presenza di don Arnaldo Morandi, Delegato nazionale.

Per dare particolare solennità alla Celebrazione, Mons. Michael Max, Rettore del Pontificio Istituto Teutonico e il dott. Eugenio Cecchini, Delegato Gebetsliga per Roma e Lazio, hanno invitato a presiedere la liturgia eucaristica il Sig. Cardinale Dominique Mamberti, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica.

Nella meravigliosa cornice barocca dell’Anima, l’Eucaristia ha visto la partecipazione di oltre 25 sacerdoti che hanno concelebrato con Sua Eminenza il cardinale, tra cui va fatta menzione di Mons. Michael Max, Rettore del Pontificio Istituto Teutonico e di don Arnaldo Morandi, Delegato per l’Italia, concelebranti principali. Tra gli altri, hanno pure concelebrato il Rev. Padre Christian Blümel OT, Vice Gran Maestro e Procuratore Generale dell’Ordine Teutonico presso la Santa Sede, il Rev. Don Johannes Fürnkranz, Capo Ufficio del Dicastero per la Dottrina della Fede, il Rev. Mons. Hans-Peter Fisher, Prelato uditore della Rota Romana, Rettore del Camposanto Teutonico in Vaticano, don Konrad Maria Bestle, Curato di Santa Maria dell’Anima e Assistente spirituale della Gebetsliga romana e don Luigi Cannizzo, Assistente spirituale della Gebetsliga di Calabria e Basilicata.

Oltre 150 i fedeli presenti, tra i quali ricordiamo Sua Eccellenza il dott. Marcus Bergmann, Ambasciatore d’Austria presso la Santa Sede, S.A.I.R. Eduard von Habsburg-Lothringen, Ambasciatore d’Ungheria presso la Santa Sede che interveniva anche in rappresentanza della Famiglia del Beato Carlo, insieme alle figlie, Arciduchesse Ladislaja e Rosa von Habsburg-Lothringen e alla cugina, Arciduchessa Sophie von Habsburg-Lothringen, nipote del fratello del Beato Imperatore.
Il Sovrano Ordine di Malta, di cui il Beato era membro, era presente con S.A.S. il Principe Mariano Hugo von Windisch-Graetz, Gentiluomo di Sua Santità e attualmente membro del Sovrano Consiglio dell’Ordine, con Sua Eccellenza il Marchese Alessandro Bisleti, Delegato di Veroli e pronipote del Cardinale Gaetano Bisleti che, come legato di San Pio X, celebrò le nozze dell’Imperatore. Presente anche l’Ammiraglio Carlo Cellerino, vice Cancelliere del Gran Priorato di Roma dell’Ordine di Malta.
Numerosi anche i religiosi e le religiose, testimonianza della devozione diffusa verso il Beato Carlo. Tra questi va fatta particolare menzione della presenza Madre Vicaria Generale e della Madre Provinciale per l’Italia della Congregazione delle Suore Serve del Signore e della Beata Vergine di Matarà, intervenute insieme ad altre consorelle perché il beato Carlo d’Austria è uno dei Beati invocati dal loro Istituto per l’ottenimento del dono della pace. La Congregazione ha un monastero in Argentina, dedicato all’Adorazione perpetua per la Pace nel Mondo, in cui è stata collocata la reliquia del Beato.

Durante la processione d’ingresso il cardinale ha avuto un momento di sosta davanti all’Altare della Pietà dove sono venerate le reliquie del Beato Imperatore Carlo d’Asburgo. Il cardinale ha incensato le reliquie prima di recarsi all’Altare maggiore.
Nell’Omelia, il Porporato ha ricordato, tra l’altro, le intenzioni di San Giovanni Paolo II nel beatificare l’Imperatore: additarlo come esempio virtuoso di padre e sposo (tradendo nella scelta della data per la memoria liturgica non il giorno della sua nascita al Cielo ma il 21 ottobre, giorno del matrimonio con l’Imperatrice, il suo progetto di beatificare anche la moglie Zita – di cui è pendente la causa – e proclamarli insieme Patroni della Famiglia cattolica d’Europa); indicarlo inoltre come alto esempio di governante cattolico che, in tutte le scelte, ivi comprese quelle di governo, anteponeva la fedeltà a Cristo ed alla Chiesa, per il bene dei Suoi amati Popoli; indicarlo infine come speciale intercessore per la Pace nel Mondo, avendo abbracciato e sostenuto con tutto se stesso – unico tra i belligeranti del Primo Conflitto Mondiale – il piano di Pace ideato dal Pontefice Benedetto XV, di venerata memoria, e per questo venendo penalizzato dalle potenze ostili alla Chiesa di Roma, fino a pagare con l’esilio e con il martirio.

Dopo la celebrazione, negli attigui locali della Biblioteca del Pontificio Istituto Teutonico, il Rettore Max ha offerto un bouffet e un vin d’honneur ai presenti.
Durante il momento conviviale, hanno preso la parola don Arnaldo Morandi, Delegato nazionale Gebetsliga e il dott. Eugenio Cecchini, Delegato di Roma e Lazio, per un breve indirizzo di saluto e ringraziamento. Inoltre, S.A.I.R. l’Arciduca Eduard von Habsburg – su invito del Delegato di Roma – ha salutato i presenti, ricordando cosa significa oggi per la Famiglia d’Austria avere un beato in Famiglia e quali responsabilità ne conseguono. Inoltre ha testimoniato la crescente devozione verso l’Imperatore, soprattutto tra i giovani, testimoniando la presenza una grande platea di oltre 700 persone, tra cui molti giovani, intervenuta in una recente conferenza sul Beato che lui stesso ha dato in Texas, USA.

Al termine del momento conviviale, don Arnaldo Morandi e il dott. Eugenio Cecchini, hanno donato alcune medaglie coniate per il Centenario del pio Transito del Beato Carlo d’Austria alle personalità intervenute, tra cui – primo fra tutti – il cardinale Dominique Mamberti, come segno di gratitudine per aver presieduto una così importante celebrazione giubilare.

Solenne Celebrazione

a cura della Delegazione Nazionale in collaborazione con la Delegazione Roma

Proseguono gli appuntamenti in occasione dell’Anno Centenario della nascita al cielo del Beato Carlo.

Il prossimo 21 ottobre, alle ore 18.00, presso il Pontificio Istituto Teutonico si terrà una Solenne Celebrazione presieduta da S.E.R. il Sig. Cardinale Dominique Mamberti, Prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura apostolica.

Il Beato Carlo d’Asburgo, costruttore di pace

Nel giorno della sua memoria, il 21 ottobre, la delegazione di Roma della Gebetsliga ricorda il Beato Carlo d’Asburgo nel centenario della sua nascita al cielo

Riportiamo un bellissimo articolo a firma di Andrea Gagliarducci per (ACI stampa – link qui), che sottolinea le virtù cristiane e la grande attualità del nostro Beato.


Il Beato Carlo d’Asburgo nacque al cielo alle 12.23 del 1° aprile 1922, dopo aver pregato intensamente insieme a sua moglie Zita, a soli 35 anni, con a fianco il figlioletto Ottone perché l’imperatore desiderava che vedesse “come moriva un cattolico”. Morì con il Santissimo Sacramento nella stanza, invocando il nome di Gesù e rimanendo in adorazione, prendendo la comunione, facendo convertire con il suo esempio il medico miscredente che lo curava. Era a Madera, in esilio. E succedeva 100 anni fa.

Per il centenario della sua nascita al cielo, la delegazione di Roma della Gebestliga, l’Unione di Preghiera per la Pace e la Fratellanza tra i popoli nata su ispirazione del Beato Carlo, organizza una solenne celebrazione in sua memoria nella Chiesa di Santa Maria dell’Anima il 21 ottobre alle 18. Celebrante sarà il Cardinale Dominique Mamberti, prefetto della Segnatura Apostolica vaticana.

Ma perché la memoria del beato Carlo è il 21 ottobre? Perché Giovanni Paolo II, quando lo beatificò, non scelse la data della sua nascita al cielo, ma quello del matrimonio con Zita di Borbone-Parma. Tradendo, in fondo, il grande progetto di avere i due ultimi imperatori cattolici beati insieme, festeggiati nello stesso giorno e proclamati patroni della famiglia in Europa.

Per Zita, la causa di Beatificazione è ancora in corso. Carlo d’Asburgo è invece beato dal 3 ottobre 2004. Fu un reale, e il 21 ottobre è anche la data dell’ultimo tentativo di ripristinare l’impero dopo la Prima Guerra Mondiale. Ma, in realtà, la vita del Beato Carlo era prima di tutto la vita di un fedele alla Chiesa cattolica, tutta centrata sull’Eucarestia.

Lo sapeva madre Vincenzia, una mistica che dal Venerdì Santo alla domenica di Pasqua soffriva in estasi la passione di Cristo, e che era in contatto l’arciduchessa Maria Giuseppina, madre di Carlo e con padre Norberto Geggerle, il suo insegnante di religione. A loro, disse che si sarebbe dovuto pregare per il bambino, che all’epoca aveva 9 anni, perché sarebbe diventato un giorno imperatore ma avrebbe sofferto molto.

Nacque così, nel 1895, la Unione di Preghiera, che ottiene poi nel 1925 il riconoscimento ecclesiastico.

Che Carlo sarebbe diventato imperatore era una profezia ardua da avverarsi, quasi impossibile, perché Carlo era il quarto in linea di successione. Eppure, non era stata solo Madre Vincenzia a predire il futuro, ma anche Pio X, che era nato in terre austro-ungariche solo dopo divenute italiane. Il Papa disse a Zita, che era andata in udienza prima del matrimonio, e poi lo reiterò nella benedizione apostolica che fece giungere insieme al suo legato inviato a celebrare il matrimonio. La bolla fu letta in sacrestia, e non pubblicamente, perché al matrimonio erano presenti anche coloro che avrebbero dovuto precedere Carlo in linea di successione.

E infatti Carlo giunge al trono dell’Austria Ungheria nel 1916 a seguito di una catena di lutti, nel mezzo di una guerra che lui non aveva voluto. Il mondo internazionale lo emarginò perché era in unità di intenti con Benedetto XV nel chiedere la pace e nell’appellarsi a paci separate.

Durante la guerra, non autorizzò il passaggio nel suo territorio di un treno ferrato pieno di bolscevichi, che aveva come destinazione l’Italia. Era lo stesso tipo di treno che aveva portato Lenin in Russia.

Nel prendere quella decisione, diede in pratica addio alla vittoria nella Guerra. La rivoluzione comunista, infatti, avrebbe potuto spaccare il fronte Sud del conflitto. Il Beato Carlo, tuttavia, non voleva permettere degli anti-cattolici ad entrare nel territorio che dava ospitalità al Papa.

Se Gugliemo di Prussia gli aveva chiesto di autorizzare anche il passaggio del treno di Lenin – e si sentì rispondere “Guai se il comunismo dovesse trionfare. Sarebbe il danno più grave all’intelligenza e alla fede cristiana” – gli sforzi di Carlo si rivolsero anche al dialogo con le altre nazioni in guerra, inviando come intermediario suo cognato Sisto di Borbone in quelle che sarebbero state chiamate “Missione Sisto”.

Non c’era solo il pericolo bolscevico a bloccare gli sforzi di pace. Carlo aveva anche un nemico nella massoneria, che non aveva mai permessa che una sola loggia massonica aprisse nei suoi Stati.

Stefan Zweig lo definiva come una “delle più grandi personalità di tutti i tempi”, e affermava che “se si fossero seguite le sue idee, l’Europa non avrebbe conosciuto in seguito le più aspre dittature”. Per Benedetto XV, Carlo d’Austria era un santoPacelli, che viaggiò con lui nel 1920, ringraziò Dio per aver conosciuto una “così grande anima”.

Nel novembre 1918, crollò l’Impero Austro-Ungarico, l’11 novembre Carlo abdicò al trono. Il 24 marzo 1919 andò in Svizzera.

Gli fu offerta la restituzione della corona, a patto che avesse cominciato ad aprire alla massoneria. “Come principe cattolico, non ho alcuna risposta da darvi”.

Nel 1921, fece due tentativi di riprendere la corona di Ungheria, cui non aveva mai rinunciato. Fu fatto però prigioniero dalle truppe di Horty, reggente di Ungheria, il 24 ottobre di quell’anno.

Consegnato agli inglesi, fu portato insieme a Zita in nave all’isola di Madera, in mezzo all’Atlantico, dopo un lungo viaggio per nave passato da Danubio, Mar Nero e Mediterraneo.

Fu raggiunto dai suoi figli, il più grande dei quali aveva solo nove anni. E nella casa che gli fu data ottenne di avere una cappellina con Gesù Eucaristico, dove si raccoglieva in preghiera e dove maturò l’idea di offrire la via per bene dei suoi popoli.

Il 9 marzo 1922, Carlo prese un raffreddore, che divenne presto polmonite. Il Beato Carlo fu gravissimo, in agonia fino all’1 aprile, quando rese la sua anima a Dio.

Un secolo dopo, il Beato Carlo continua a ispirare con i suoi appelli alla pace, e il suo pensiero di fratellanza tra i popoli può essere un esempio nei tempi difficili che stiamo vivendo, quando l’Europa è squassata da una guerra proprio nel suo centro.

Newsletter settembre 2022

CENTENARIO DEL PIO TRANSITO DEL BEATO CARLO

Mese di settembre dedicato agli angeli custodi

10 cose che il tuo angelo custode fa per te a tua insaputa

Il tuo angelo custode è con te 24 ore al giorno, 365 giorni l’anno, per tutta la vita. Ecco 10 cose che il tuo angelo custode fa per te a tua insaputa!

Di: ChurchPOP
Data di pubblicazione: 24 Luglio 2020

Un angelo custode è come una guardia del corpo spirituale, un custode che Dio ci ha assegnato nel momento in cui siamo venuti al mondo. Senza saperlo, questi angeli fanno molte cose per noi giorno per giorno. In un articolo scritto per Catholic Exchange, Stephen Beale descrive molte cose che queste creature spirituali fanno per noi. Qui ne raccogliamo 10.

10 cose che il tuo angelo custode fa per te a tua insaputa

1. Allontana i demoni

A volte immaginiamo il processo decisionale morale come un dibattito tra un angelo cattivo, che bisbiglia in un orecchio, e un angelo buono, che parla saggiamente nell’altro. C’è una verità in questo. San Tommaso d’Aquino, nella Summa Theologica, spiega che uno dei ruoli degli angeli custodi è proprio combattere i demoni.

2. Ti protegge dai danni

Secondo San Tommaso, gli angeli custodi ci proteggono anche dai danni spirituali e fisici. Questa convinzione ha le sue radici nelle Scritture. Ad esempio, il Salmo 91: 11-12 afferma: “Poiché comanda i suoi angeli riguardo a te, per proteggerti dovunque tu vada. Con le loro mani ti supporteranno, per non battere il piede contro una pietra”.

3. Ti rafforza contro la tentazione

Gli angeli custodi non solo prevengono il male, ma ci rafforzano anche contro le tentazioni affinché impariamo ad affrontarle da soli.

4. Ti dà coraggio

San Bernardo spiega che con angeli come questi al nostro fianco non dobbiamo avere paura. Dobbiamo avere il coraggio di vivere coraggiosamente la nostra fede, affrontando qualunque cosa la vita ci metta davanti.

5. Interviene per salvarti dai guai

Gli angeli custodi possono salvarci quando siamo nei guai. Questo è evidente nel capitolo 12 degli Atti quando un angelo aiuta Pietro ad uscire dalla prigione.

6. Si prende cura di te dalla nascita

I Padri della Chiesa si sono chiesti se gli angeli custodi fossero assegnati alla nascita o al momento del battesimo. San Girolamo sostiene decisamente la prima affermazione. La sua idea è contenuta in Matteo 18:10, un passaggio biblico di fondamentale importanza a supporto dell’esistenza degli angeli custodi. In quel punto Gesù dice: “Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli”.

La ragione per cui otteniamo gli angeli custodi alla nascita è che il loro aiuto è associato alla nostra natura di esseri razionali, piuttosto che appartenere all’ordine della grazia, sempre secondo San Tommaso.

7. Ti protegge, anche se non sei un credente

Questa conclusione deriva da quanto sopra. Aquino lo chiarisce spiegando che Dio non lascia solo nessuno di noi, compresi i peccatori. Come ha affermato il teologo dogmatico Ludwig Ott: “Secondo l’insegnamento generale dei teologi, tuttavia, non solo ogni battezzato, ma ogni essere umano, inclusi i non credenti, ha il suo angelo custode speciale dalla sua nascita”.

8. Porta i tuoi bisogni a Dio

Akin afferma che gli angeli custodi agiscono come intercessori: portano le nostre richieste direttamente a Dio e questo lo capiamo sempre grazie alle parole di Gesù in Matteo 18:10.

9. Comunica con te

Rafforzano la nostra intelligenza e volontà. Così ci guidano alla verità e al bene. Come scrive Aquino, “È inoltre evidente che, per quanto riguarda le cose da fare, la conoscenza e l’affetto umani possono variare e fallire in molti modi; e quindi era necessario che gli angeli fossero deputati alla tutela degli uomini, al fine di regolarli e portarli al bene”.

10. Ti guida verso la salvezza

L’obiettivo finale degli angeli custodi è di aiutare la nostra salvezza, secondo Aquino. “Gli angeli sono mandati per servire coloro che riceveranno l’eredità della salvezza, se consideriamo l’effetto finale della loro tutela, che è la realizzazione di quell’eredità” ha spiegato San Tommaso.

Intenzioni di preghiera per il mese di settembre:

  • Per il Santo Padre il Papa, che ci invita spesso ad accompagnarlo con la preghiera.
  • Per gli ammalati e i sofferenti nel corpo e nello spirito, affinché gli Angeli custodi li confortino e li accompagnino.
  • Per tutti i battezzati e in particolare i fanciulli, affinché gli Angeli custodi li proteggano e li custodiscano.
  • Per la pace sulla terra e in tutti i cuori.
  • Per la canonizzazione del Beato Carlo.

AVVISI

Si ricorda il convegno di Borgo Valsugana

Preghiere per la Canonizzazione del Beato Carlo d’Austria

Dio Padre Onnipotente, attraverso il Beato Carlo hai dato alla tua Chiesa un esempio completo di vita cristiana.
La sua vita e tutte le sue scelte e azioni, soprattutto in campo politico e  famigliare, sono state sempre fondate sul Vangelo e sull’insegnamento della dottrina cristiana. Il suo amore per Gesù Eucarestia, cresciuto in tempi di grande incertezza, lo ha portato ad unirsi al sacrificio di Cristo attraverso l’offerta della propria vita, per la salvezza dei suoi popoli, nel costante e fiducioso abbandono alla Beata Vergine Maria.
Il Beato Carlo interceda per tutti i bisognosi quando la malattia, lo scoraggiamento, lo sconforto, la solitudine, l’amarezza e le difficoltà della vita mettono a dura prova. Aiutaci, o Padre, a vedere e seguire il suo esempio. Per la sua intercessione ascolta le nostre suppliche ed accogli le nostre preghiere (enunciare la propria intenzione).
Concedi i segni necessari affinché ne sia riconosciuta la santità, a gloria del Tuo nome e per il bene della Santa Chiesa. ( Pater, Ave, Gloria )
Amen.

PREGHIERA ALLA MADONNA DI FATIMA

 Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O Vergine Santa, Madre di Gesù e Madre nostra, che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza, io mi impegno ad accogliere questo tuo messaggio. Mi consacro oggi al tuo Cuore Immacolato, per appartenere così più perfettamente a Gesù. Aiutami a vivere fedelmente la mia consacrazione con una vita tutta spesa nell’amore di Dio e dei fratelli, sull’esempio della tua vita. In particolare Ti offro le preghiere, le azioni, i sacrifici della giornata, in riparazione dei peccati miei e degli altri, con l’impegno di compiere il mio dovere quotidiano secondo la volontà del Signore. Ti prometto di recitare ogni giorno il Santo Rosario, contemplando i misteri della vita di Gesù, intrecciati ai misteri della tua vita. Voglio vivere sempre da vero figlio tuo e cooperare perchè tutti Ti conoscano e amino come Madre di Gesù, vero Dio e unico nostro Salvatore.

Amen.

Newsletter di luglio 2022

NEWSLETTER LUGLIO 2022 CENTENARIO DEL PIO TRANSITO DEL BEATO CARLO
MESE DEDICATO AL PREZIOSISSIMO SANGUE DI GESU’

Consacrazione al Preziosissimo Sangue di Cristo

Signore Gesù che ci ami e ci hai liberati dai nostri peccati con il Tuo Sangue, Ti adoro, Ti benedico e mi consacro a Te con viva fede. Con l’aiuto del tuo Spirito m’impegno a dare di tutta la mia esistenza, animata dalla memoria del Tuo Sangue, un servizio fedele alla volontà di Dio per l’avvento del Tuo Regno. Per il Tuo Sangue versato in remissione dei peccati, purificami da ogni colpa e rinnovami nel cuore, perché risplenda sempre più in me l’immagine dell’uomo nuovo creato secondo giustizia e santità. Per il Tuo Sangue, segno di riconciliazione con Dio tra gli uomini, rendimi docile strumento di comunione fraterna. Per la potenza del Tuo Sangue, prova suprema della Tua carità, dammi il coraggio di amare Te e i fratelli fino al dono della vita. O Gesù Redentore, aiutami a portare quotidianamente la croce, perché la mia goccia di sangue, unita al Tuo, giovi alla redenzione del mondo. O Sangue divino, che vivifichi con la Tua grazia il corpo mistico, rendimi pietra viva della Chiesa. Dammi la passione dell’unità tra i cristiani. Infondimi nel cuore grande zelo per la salvezza del mio prossimo. Suscita nella Chiesa numerose vocazioni missionarie, perché a tutti i popoli sia dato di conoscere, amare e di servire il vero Dio. O Sangue preziosissimo, segno di liberazione e di vita nuova, concedimi di preservare nella fede, nella speranza e nella carità, perché, da Te segnato, possa uscire da questo esilio ed entrare nella terra promessa del Paradiso, per cantarti in eterno la mia lode con tutti i redenti. Amen.


AVVISI

Si ricorda che nel prossimo mese di agosto ricorre l’anniversario del genetliaco del beato Carlo, nato a Persenbeug, 17 agosto 1887. La celebrazione ufficiale si terrà a Brescia presso la parrocchia di Urago d’ Oglio. Ulteriori indicazioni saranno comunicate prossimamente.


INTENZIONI PREGHIERA PER IL MESE DI LUGLIO

  • Per il papa
  • Per i responsabili delle nazioni, affinché si impegnino con decisione a porre fine al commercio delle armi e ad una ricerca sincera ed equa della pace tra i popoli.
  • Perché il rispetto della vita, dono di Dio, sia il valore assoluto e il fondamento della dignità di ogni persona dal primo istante del concepimento all’ultimo di vita naturale.
  • Per le vocazioni sacerdotali e religiose.
  • Per la canonizzazione del Beato Carlo

Preghiere per la Canonizzazione del Beato Carlo d’Austria

Dio Padre Onnipotente, attraverso il Beato Carlo hai dato alla tua Chiesa un esempio completo di vita cristiana. La sua vita e tutte le sue scelte e azioni, soprattutto in campo politico e famigliare, sono state sempre fondate sul Vangelo e sull’insegnamento della dottrina cristiana. Il suo amore per Gesù Eucarestia, cresciuto in tempi di grande incertezza, lo ha portato ad unirsi al sacrificio di Cristo attraverso l’offerta della propria vita, per la salvezza dei suoi popoli, nel costante e fiducioso abbandono alla Beata Vergine Maria. Il Beato Carlo interceda per tutti i bisognosi quando la malattia, lo scoraggiamento, lo sconforto, la solitudine, l’amarezza e le difficoltà della vita mettono a dura prova. Aiutaci, o Padre, a vedere e seguire il suo esempio. Per la sua intercessione ascolta le nostre suppliche ed accogli le nostre preghiere (enunciare la propria intenzione). Concedi i segni necessari affinché ne sia riconosciuta la santità, a gloria del Tuo nome e per il bene della Santa Chiesa. ( Pater, Ave, Gloria ). Amen.

PREGHIERA ALLA MADONNA DI FATIMA

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen

O Vergine Santa, Madre di Gesù e Madre nostra, che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza, io mi impegno ad accogliere questo tuo messaggio. Mi consacro oggi al tuo Cuore Immacolato, per appartenere così più perfettamente a Gesù. Aiutami a vivere fedelmente la mia consacrazione con una vita tutta spesa nell’amore di Dio e dei fratelli, sull’esempio della tua vita. In particolare Ti offro le preghiere, le azioni, i sacrifici della giornata, in riparazione dei
peccati miei e degli altri, con l’impegno di compiere il mio dovere quotidiano secondo la volontà del Signore. Ti prometto di recitare ogni giorno il Santo Rosario, contemplando i misteri della vita di Gesù, intrecciati ai misteri della tua vita. Voglio vivere sempre da vero figlio tuo e cooperare perchè tutti Ti conoscano e amino come Madre di Gesù, vero Dio e unico nostro Salvatore. Amen.

AVVISO
Chi desidera prenotare la medaglia commemorativa del centenario lo può fare mettendosi in contatto con i delegati, gli assistenti o direttamente con l’incaricato

Sig. Arturo Bettoni +39 3395310892 – arturobettoni@gmail.com

Newsletter di maggio 2022

Intenzioni di preghiera per il mese di maggio

  • Per il Santo Padre il Papa
  • Per la pace e per le vittime di tutti i conflitti che ancor’oggi insanguinano la  terra
  • Per le vocazioni sacerdotali e religiose
  • Per la canonizzazione del Beato Carlo

Preghiera del Papa per la pace

Signore Dio di pace, ascolta la nostra supplica!
Abbiamo provato tante volte e per tanti anni a risolvere i nostri conflitti con le nostre forze e anche con le nostre armi; tanti momenti di ostilità e di oscurità; tanto sangue versato; tante vite spezzate; tante speranze seppellite… Ma i nostri sforzi sono stati vani. Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino. Rendici disponibili ad ascoltare il grido dei nostri cittadini che ci chiedono di trasformare le nostre armi in strumenti di pace, le nostre paure in fiducia e le nostre tensioni in perdono. Tieni accesa in noi la fiamma della speranza per compiere con paziente perseveranza scelte di dialogo e di riconciliazione, perché vinca finalmente la pace. E che dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre “fratello”, e lo stile della nostra vita diventi: shalom, pace, salam! Amen.
(Papa Francesco)


Preghiere per la Canonizzazione del Beato Carlo d’Austria

Dio Padre Onnipotente, attraverso il Beato Carlo hai dato alla tua Chiesa un esempio completo di vita cristiana.
La sua vita e tutte le sue scelte e azioni, soprattutto in campo politico e  famigliare, sono state sempre fondate sul Vangelo e sull’insegnamento della dottrina cristiana. Il suo amore per Gesù Eucarestia, cresciuto in tempi di grande incertezza, lo ha portato ad unirsi al sacrificio di Cristo attraverso l’offerta della propria vita, per la salvezza dei suoi popoli, nel costante e fiducioso abbandono alla Beata Vergine Maria.
Il Beato Carlo interceda per tutti i bisognosi quando la malattia, lo scoraggiamento, lo sconforto, la solitudine, l’amarezza e le difficoltà della vita mettono a dura prova. Aiutaci, o Padre, a vedere e seguire il suo esempio. Per la sua intercessione ascolta le nostre suppliche ed accogli le nostre preghiere (enunciare la propria intenzione).
Concedi i segni necessari affinché ne sia riconosciuta la santità, a gloria del Tuo nome e per il bene della Santa Chiesa. ( Pater, Ave, Gloria )
Amen.


PREGHIERA ALLA MADONNA DI FATIMA

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
O Vergine Santa, Madre di Gesù e Madre nostra, che sei apparsa a Fatima ai tre pastorelli per recare al mondo un messaggio di pace e di salvezza, io mi impegno ad accogliere questo tuo messaggio. Mi consacro oggi al tuo Cuore Immacolato, per appartenere così più perfettamente a Gesù. Aiutami a vivere fedelmente la mia consacrazione con una vita tutta spesa nell’amore di Dio e dei fratelli, sull’esempio della tua vita. In particolare Ti offro le preghiere, le azioni, i sacrifici della giornata, in riparazione dei peccati miei e degli altri, con l’impegno di compiere il mio dovere quotidiano secondo la volontà del Signore. Ti prometto di recitare ogni giorno il Santo Rosario, contemplando i misteri della vita di Gesù, intrecciati ai misteri della tua vita. Voglio vivere sempre da vero figlio tuo e cooperare perchè tutti Ti conoscano e amino come Madre di Gesù, vero Dio e unico nostro Salvatore. Amen.


Programma per il centenario


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Chi desidera prenotare la medaglia commemorativa del centenario lo può fare mettendosi in contatto con i delegati, gli assistenti o direttamente con l’incaricato Sig. Arturo Bettoni Tel. 0039 3395310892 e-mail: arturobettoni@gmail.com

Carlo d’Asburgo, l’imperatore (santo) che non voleva la guerra

a cura del Prof. Ivo Musajo Somma – Riportiamo sul nostro sito (con l’autorizzazione dell’autore) l’interessantissimo articolo pubblicato su ilsussidiario.net

Carlo d’Asburgo avrebbe governato l’impero per soli 2 anni. Fu l’unico monarca a seguire l’invito di papa Benedetto XV contro “l’inutile strage”

Carlo d’Asburgo (1887-1922) in Tirolo

Pochi eventi nella storia ebbero conseguenze tanto gravi ed estese quanto i due colpi di pistola esplosi a Sarajevo il 28 giugno 1914 da Gavrilo Princip, studente ultranazionalista serbo la cui mano era stata armata da ambienti che godevano di sostegni solidi e ramificati all’interno del governo e delle forze armate del regno di Serbia. La morte dell’arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d’Austria-Ungheria, e della consorte Sofia segna un punto senza ritorno nella storia europea, al punto che c’è chi, a ragione, ha parlato di “apocalisse della modernità” per descrivere gli anni sanguinosi che stavano per iniziare. Dalla Grande guerra il vecchio continente non si sarebbe mai più veramente ripreso e il secondo conflitto mondiale avrebbe rappresentato per tanti aspetti una continuazione del primo: al concetto di finis Austriae si affianca perciò quello di finis Europae.

Il nostro Paese, contrario all’entrata in guerra sia nel suo corpo sociale sia nelle sue rappresentanze parlamentari, dopo un anno di neutralità fu trascinato nel conflitto da una minoranza interventista appoggiata dal governo con modalità che lasciarono esterrefatti gli ambasciatori italiani a Vienna e a Berlino. Nel maggio 1915 l’ambasciatore italiano a Vienna, il duca Giuseppe Avarna di Gualtieri, pieno di sconforto, scriveva al suo collega a Berlino Riccardo Bollati a proposito del comportamento del ministro degli Esteri italiano Sidney Sonnino: “Nella mia lunga carriera non ho mai visto condurre la nostra politica estera in modo così bestiale e così poco leale”.
Diffusi nella borghesia liberale nazionalista, i sentimenti interventisti erano però non meno condivisi da chi, a sinistra, teorizzava l’interventismo democratico; per costoro la guerra avrebbe portato finalmente allo stravolgimento del vecchio ordine politico e sociale, alla rivoluzione proletaria e alla nascita dell’uomo nuovo. La storia a volte sa essere crudele, sarcastica o anche paradossale, come in questo caso: la guerra portò effettivamente, a pochi anni dalla vittoria, un terremoto politico e istituzionale in Italia, ma con l’avvento al potere del fascismo.

Nel 1922, l’anno che avrebbe visto la marcia su Roma, all’inizio del mese di aprile moriva in esilio in una remota isola dell’Atlantico, Madera, l’ultimo imperatore d’Austria e re d’Ungheria, Carlo d’Asburgo, che nel 1916 aveva raccolto la difficile eredità di Francesco Giuseppe proprio in seguito all’assassinio dello zio Francesco Ferdinando. Nato nel 1887, il giovane imperatore non aveva ancora trent’anni quando prendeva la guida dell’antica monarchia asburgica, erede del Sacro Romano Impero, in un momento drammatico quanto altri mai: si era già messo in luce come un comandante militare avveduto, attento ad alleviare le pene dei suoi soldati e avverso a quei generali che ne sacrificavano la vita in assalti avventati e improduttivi. Erano noti a tutti la sua fede, la sua bontà d’animo e l’affetto profondo che lo legava alla moglie, Zita di Borbone-Parma, con la quale si era sposato nel 1911, in tempi felici che sembravano ormai trascorsi da un secolo.

Al momento di salire al trono, Carlo I d’Austria e IV d’Ungheria aveva idee precise che dovevano segnare la rotta dei suoi due brevi e travagliati anni di regno. L’idea che la monarchia asburgica fosse un corpo fatiscente e sclerotizzato, con l’inizio del Novecento fatalmente condannato a scomparire, è un pregiudizio di cui la storiografia più recente ha fatto giustizia. Come ha scritto Christopher Clark (nel suo noto volume I sonnambuli. Come l’Europa arrivò alla Grande guerra), lungi dal presentarsi come un apparato repressivo, la duplice monarchia tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del secolo successivo aveva mostrato di saper produrre un sistema di garanzie a favore delle sue molte nazionalità all’interno di un quadro condiviso; essa era “una entità viva e vitale che suscitava un forte senso di appartenenza, un mediatore fra interessi sociali, economici e culturali di varia natura. […] la maggior parte degli abitanti dell’Impero associava l’immagine dello Stato asburgico ai vantaggi di un governo ben regolato: istruzione pubblica, attività assistenziali, servizi, legalità e mantenimento di sofisticate infrastrutture. Queste caratteristiche del governo asburgico occupavano un posto fondamentale nella memoria che venne conservata di quei tempi dopo l’estinzione della monarchia”. Con tutto ciò, gravi problemi interni non mancavano e ora la loro soluzione era resa quanto mai ardua dal conflitto in corso, una guerra totale che non aveva precedenti e prosciugava le risorse umane e materiali dei popoli europei.

Due furono gli obiettivi che il nuovo sovrano cercò con tutte le sue forze di conseguire: la fine della guerra attraverso il raggiungimento di una pace negoziata e una riforma interna in senso compiutamente federale dell’antica monarchia asburgica. Nel perseguirli Carlo d’Asburgo si spese senza risparmio, con una tenacia e una determinazione che fanno apparire niente più che una calunnia l’odioso cliché del sovrano impreparato e debole: a differenza dell’imperatore di Germania Guglielmo II, nel corso della guerra in pratica costretto a subire i diktat dei suoi stessi alti comandi militari, l’imperatore d’Austria dimostrò di non fermarsi davanti a nulla e a nessuno. Si può ben dire che sia stato l’unico capo di Stato di quegli anni ad accogliere con animo sincero l’esortazione del papa a porre fine all’inutile strage. Alla luce di quanto sarebbe accaduto di lì a poco, acquistano una sfumatura profetica le parole che nel settembre del 1917 l’imperatore Carlo scriveva a Benedetto XV – in risposta alla Lettera ai capi dei popoli belligeranti del papa, dell’agosto precedente – riaffermando la sua volontà di raggiungere una pace equa, duratura e onorevole; una pace che, soprattutto, potesse liberare i popoli dall’astio e dal desiderio di vendetta e mettere le generazioni future al sicuro da nuove guerre. Purtroppo, nessuno si rivelò disposto a dare all’Europa quella pace che avrebbe potuto salvarla da una nuova tragedia solo vent’anni dopo.

La vecchia Austria fu cancellata dalla carta geografica, e anni più tardi perfino Winston Churchill riconobbe che da parte delle forze dell’Intesa si era trattato di una scelta suicida. La pace come fu voluta dai vincitori della Grande guerra condusse l’Europa nel baratro del secondo conflitto mondiale. L’imperatore Carlo, senza avere mai abdicato, dopo un breve esilio in Svizzera e due sfortunati tentativi di restaurare la monarchia legittima almeno in Ungheria, finì i suoi giorni, giovanissimo, in un luogo remoto. La Chiesa l’ha beatificato nel 2004 come modello di capo di Stato cristiano, oltre che come padre e marito esemplare.

Nel febbraio 1919, poco prima di lasciare per sempre l’Austria e abbandonare come un proscritto la terra da secoli legata alla sua dinastia, scriveva al papa: “Nelle prove che la divina provvidenza mi ha inviato, ho conservato la consapevolezza di aver sempre fatto il mio dovere e di non aver mai cercato in ogni cosa altro che il bene dei miei sudditi, insieme alla maggior gloria di Dio e al trionfo della nostra santa madre Chiesa. La mia attuale situazione è estremamente difficile, ma non perdo coraggio e ho soprattutto fiducia che il Sacro Cuore di Gesù non abbandonerà questo Paese che a Lui è consacrato. Questo è il pensiero che rafforza me e l’imperatrice”.