Ferrara – Primo novembre 2018

In occasione della Solennità di Tutti i Santi l’Arcivescovo di Ferrara Comacchio, nella omelia del pontificale celebrato in Cattedrale, richiamando la pagina evangelica di Matteo delle Beatitudini, ci ha ricordato i passi del cammino di santità.
Il primo passo nel cammino della santità è essere poveri in spirito, il secondo è essere miti, il terzo consolare chi è nel pianto. Seguono poi il desiderio di giustizia, il vivere la misericordia e la ricerca della purezza del cuore. Infine, ultimi due passi verso la santità, ricercare la pace e sopportare la persecuzione per la giustizia.
L’arcivescovo infine ha ricordato la figura del beato Carlo con queste parole:
«Nella professione della comunione dei santi, quest’anno vogliamo ricordare un beato della Casa d’Este, il Beato Carlo D’Asburgo Este. Lo ricordiamo a cento anni dalla fine della prima guerra mondiale, nel 1918, tra i protagonisti di una delle forze belligeranti, l’Impero Austro-Ungarico. Giovane erede al trono dell’Impero, il beato Carlo ha condiviso, con due tentativi, la ricerca della pace di Papa Benedetto XV, perché cessasse “un’inutile strage”, alla fine della quale si conteranno in Europa oltre 16 milioni di morti, 20 milioni di feriti e 24 milioni di profughi. Una ricerca di pace nata da una vita di preghiera intensa, da una storia matrimoniale e familiare di fede con la moglie Zita, unita a un desiderio profondo di giustizia, di unità e fraternità. La reliquia del suo corpo donata dal nipote, Sua Altezza Martino d’Asburgo Este e posta su un altare di questa nostra Cattedrale e nel Monastero di S. Antonio in Polesine – grazie all’interessamento della Gebesliga, l’Unione di Preghiera Beato Carlo per la Pace e la Fratellanza tra i Popoli, presente nella nostra Chiesa di Ferrara-Comacchio – a 100 anni dalla fine della Prima guerra mondiale e a 50 anni dall’istituzione da parte di San Paolo VI della Giornata mondiale della pace – diventerà un invito permanente a ricercare sempre la pace, l’unità e la giustizia, come strade nel cammino quotidiano di santità».

 

Alla sera, nella sala conferenze della diocesi, introdotto dal Vicario Generale mons. Massimo Manservigi, il delegato diocesano dott. Massimo Martinucci ha presentato i relatori della serata: il delegato nazionale mons. Arnaldo Morandi che ha portato il suo saluto; il delegato piacentino prof. Maurizio Dossena che ha svolto l’apprezzata relazione sul tema «Carlo d’Asburgo. Non un santo per caso imperatore, ma un imperatore santo. La politica come prospettiva di attuazione dell’ordine terreno in costante riferimento a quello celeste» e infine l’Arcivescovo Gian Carlo Perego che ha svolto le considerazioni finali.

Da sinistra: il delegato ferrarese dott. Massimo Martinucci, il delegato piacentino prof. Maurizio Dossena; l’Arcivescovo mons. Gian Carlo Perego; l’assistente spirituale don Davide Benini; il Vicario Generale mons. Massimo Manservigi.